Comunicati Stampa

LEGACOOP SICILIA: IL GOVERNO NAZIONALE AVVII CON CELERITA’ E SENSO DI RESPONSABILITA’ LE PROCEDURE PER DICHIARARE L’EMERGENZA NAZIONALE IN SICILIA, LE NOSTRE AZIENDE AGROALIMENTARI RISCGIANO IL COLLASSO.

Agrigento, 10 aprile 2024 - La Sicilia, stretta nella morsa del caldo anomalo ed attanagliata da crisi idrica e da una siccità senza precedenti, rischia conseguenze drammatiche sul piano economico e sociale.

L'agricoltura e la zootecnia, già pesantemente colpite dai cambiamenti climatici e da costi di gestione sempre più pesanti , rasentano il collasso e con l'approssimarsi della gestione estiva si rischia di perdere centinaia di posti di lavoro e la chiusura di decine di aziende con il conseguente  depauperamento delle campagne e del nostro patrimonio agricolo. Lo ha dichiarato Domenico Pistone coordinatore di Legacoop Sicilia Agroalimentare.

Lo stesso Pistone ha poi aggiunto, a tal proposito, come sistema delle imprese cooperative ,chiediamo al Governo Nazionale di approvare , con celerità e senso di responsabilità, le procedure per la dichiarazione dello Stato d'emergenza Nazionale, già avanzato dal Governo Regionale , al fine di consentire l'attivazione di tutte le misure compensative e di tutte le deroghe necessarie a garantire ad i nostri allevatori, ai nostri agricoltori ed alle nostre cooperative , la loro stessa sopravvivenza.

La dichiarazione dello Stato d'emergenza e’ l'unico strumento, al momento, in grado di dare ristoro all'economia agroalimentare dell'Isola e va determinato con celerità , la Sicilia ,in codice rosso, non può permettersi lungaggini burocratiche.

L'emergenza drammatica che si sta abbattendo sulla Sicilia va affrancata con senso di responsabilità.

Vi e’ poi il tema di come la Sicilia supera la precarietà strutturale delle proprie reti idriche e dei propri bacini, figlia di un incapacità ultraventennale, se si vuole arginare il cambiamento climatico ed impedire il processo di desertificazione, già in atto, si devono trovare tutte le soluzioni utili per dare alla Sicilia delle infrastrutture idriche degne di questo nome , come sottolineato da Legacoop e dalle altre associazioni di categoria all’incontro tenutosi ieri all’assessorato regionale all’agricoltura, dove tra l’altro è emersa la proposta di dare vita ad un nuovo bando per la realizzazione di piccoli laghetti ad uso irriguo .

Siamo convinti che la questione siccità in Sicilia deve ,necessariamente, , al pari di altri fenomeni drammatici, diventare una questione Nazionale sia dal punto di vista politico ,sia dal punto di vista dell’erogazione delle risorse economiche necessarie ,altrimenti la Sicilia diventerà un'autentica polveriera con conseguenze sociali , occupazionali ed economiche più che drammatiche.


Il Coordinatore Presidenza LEGACOOP AGROALIMENTARE SICILIA

DOMENICO PISTONE

Effetti dell’applicazione del CCNL dei lavoratori delle cooperative sociali e loro consorzi

Palermo, 12 febbraio 2024 - Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia, che rappresentano la maggior parte delle cooperative sociali operanti sul territorio regionale, consapevoli del significativo aumento del costo del lavoro, per effetto del rinnovo del CCNL della cooperazione sociale, firmato il 26 gennaio scorso, esprimono forte preoccupazione per il rischio concreto, che la Pubblica Amministrazione non riconosca rapidamente tale aumento nella definizione economica dei servizi socioassistenziali. 

Se da un lato tale accordo sindacale – stipulato, a livello nazionale, con le rappresentanze sindacali di FP CGIL, FP CISL, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTUCS – rappresenta un miglioramento significativo delle condizioni di lavoro per i lavoratori del settore, dall'altro potrebbe comportare gravi conseguenze per le cooperative sociali e per i cittadini beneficiari dei servizi, qualora l’ente pubblico non adegui il valore del servizio al nuovo costo del lavoro.

Pertanto, Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia hanno congiuntamente richiesto alla Regione, agli enti locali, ma anche all'Anci di costituire un tavolo di concertazione, al fine di individuare interventi immediati volti a modificare al più presto il costo dei servizi socioassistenziali, erogabili dalle cooperative sociali per conto dell’ente pubblico. È indispensabile, infatti, trovare soluzioni che evitino una drastica diminuzione, se non addirittura l'interruzione, dei servizi e dei presidi di prossimità che garantiscono assistenza ai cittadini più fragili e vulnerabili delle nostre comunità.

Le due Organizzazioni invitano, dunque, le istituzioni regionali e gli enti locali a prestare la massima attenzione a tale situazione, poiché il mancato riconoscimento degli adeguamenti contrattuali potrebbe rappresentare un grave danno per tutti coloro che dipendono dai servizi delle cooperative sociali. Solo attraverso una collaborazione attiva e una rapida risoluzione di questi problemi sarà possibile garantire il benessere di tutti i membri della comunità.

Effetti dell’applicazione del CCNL dei lavoratori delle cooperative sociali e loro consorzi

Palermo, 12 febbraio 2024 - Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia, che rappresentano la maggior parte delle cooperative sociali operanti sul territorio regionale, consapevoli del significativo aumento del costo del lavoro, per effetto del rinnovo del CCNL della cooperazione sociale, firmato il 26 gennaio scorso, esprimono forte preoccupazione per il rischio concreto, che la Pubblica Amministrazione non riconosca rapidamente tale aumento nella definizione economica dei servizi socioassistenziali. 

Se da un lato tale accordo sindacale – stipulato, a livello nazionale, con le rappresentanze sindacali di FP CGIL, FP CISL, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTUCS – rappresenta un miglioramento significativo delle condizioni di lavoro per i lavoratori del settore, dall'altro potrebbe comportare gravi conseguenze per le cooperative sociali e per i cittadini beneficiari dei servizi, qualora l’ente pubblico non adegui il valore del servizio al nuovo costo del lavoro.

Pertanto, Confcooperative Sicilia e Legacoop Sicilia hanno congiuntamente richiesto alla Regione, agli enti locali, ma anche all'Anci di costituire un tavolo di concertazione, al fine di individuare interventi immediati volti a modificare al più presto il costo dei servizi socioassistenziali, erogabili dalle cooperative sociali per conto dell’ente pubblico. È indispensabile, infatti, trovare soluzioni che evitino una drastica diminuzione, se non addirittura l'interruzione, dei servizi e dei presidi di prossimità che garantiscono assistenza ai cittadini più fragili e vulnerabili delle nostre comunità.

Le due Organizzazioni invitano, dunque, le istituzioni regionali e gli enti locali a prestare la massima attenzione a tale situazione, poiché il mancato riconoscimento degli adeguamenti contrattuali potrebbe rappresentare un grave danno per tutti coloro che dipendono dai servizi delle cooperative sociali. Solo attraverso una collaborazione attiva e una rapida risoluzione di questi problemi sarà possibile garantire il benessere di tutti i membri della comunità.

Legacoop Sicilia: L’approvazione della Legge di riforma dei consorzi di bonifica rappresenta una buona notizia per l'agricoltura siciliana

Palermo 30/06/2023 - Finalmente, dopo anni d'attesa nei quali sono emerse tutte le criticità di un sistema ormai insostenibile ed antieconomico, anche in Sicilia si riforma il sistema dei consorzio di bonifica. Lo ha dichiarato Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.

Lo stesso Parrino ha poi proseguito, in un momento in cui l' agricoltura Siciliana è in sofferenza a causa dell'aumento dei costi dovuti alla crisi energetica e di una siccità ormai quasi strutturale, la riforma dei consorzi di bonifica rappresenta una condizione indispensabile per dare nuovo ristoro e rilanciare l'intero comparto.

La riduzione dei consorzi da 13 a 4, secondo Legacoop Sicilia, risponde all'esigenza di contenere i costi e rispondere in modo efficiente alle esigenze dei territori. L'uso più razionale dell'acqua per l'agricoltura, a cui è ispirata tutta la riforma, è uno dei punti su cui il movimento cooperativo e Legacoop si sono battuti in questi anni e nei tavoli istituiti dall'Assessore Sammartino per portare in porto la riforma.

La riforma, conclude Parrino, è fondamentale per un settore di eccellenza, come quello dell' agricoltura, particolarmente soggetto ai cambiamenti climatici che causano repentini stravolgimenti atmosferici passando in breve tempo dalla siccità alle alluvioni.

Come Legacoop siamo certi che il sistema dell' agricoltura possa trovare benefici immediati da questa riforma che come comparto agroalimentare chiediamo da tempo. 

Legacoop Sicilia a sostegno di arte e archeologia. Dona al museo del Parco archeologico di Solunto nuove illuminazioni a led

Palermo, 05 agosto 2022 - Legacoop Sicilia scende in campo a sostegno dell’arte e dell’archeologia. L’ha fatto nel Parco Archeologico di Solunto di Santa Flavia (Pa), la cui sala espositiva è stata dotata di nuovi arredi verdi e di moderne illuminazioni a led nelle sei teche in cui sono esposti i preziosi reperti archeologici. 


I lavori sono stati realizzati da cooperatori aderenti a Legacoop Sicilia, che ha chiesto loro di realizzare quanto indicato e autorizzato da Domenico Targia, direttore della suggestiva area archeologica di Solunto. 


«Le opere a totale carico di Legacoop Sicilia costituiscono una donazione che abbiamo fatto volentieri al Parco Archeologico di Solunto, una delle aree di studio più importanti della Sicilia, al fine di migliorare la fruibilità e l’immagine dello storico sito. I visitatori adesso potranno ammirare meglio i reperti esposti nelle teche del museo», dichiara Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. Per sottolineare questa azione a sostegno dell’arte e del patrimonio archeologico dell’isola, Legacoop Sicilia ha voluto condividerla con la propria base associativa organizzando proprio in quel luogo migliorato e abbellito il convegno su “Filiera ittica sostenibile” che si è svolto lo scorso 26 luglio.

"Filiera ittica sostenibile", convegno di Legacoop Sicilia a Santa Flavia (Pa)

Palermo, 22 luglio 2022 - Ridurre l’impatto delle attività umane sui mari e conservare e ripristinare gli ecosistemi oceanici. È questo l’ambizioso Obiettivo 14 “La vita sott’acqua” dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea. Obiettivo che può essere raggiunto solo con un impegno corale. Coinvolti sia gli operatori della filiera ittica e i consumatori, che gli amministratori locali. I primi perché dal mare e dal suo stato di salute traggono le risorse per continuare la propria attività. I consumatori perché grazie ad acquisti consapevoli possono premiare le aziende più impegnate sul fronte della sostenibilità. Chi amministra il territorio, poi, con scelte mirate che vanno dall’istituzione di aree marine e costiere protette all’incoraggiamento di forme di pesca, di allevamento ittico e di turismo rispettose della vita del mare, possono comunque soddisfare le aspettative di reddito delle aree marinare. 


Allo scopo di affrontare questa complessa tematica, Legacoop Sicilia ha organizzato per il prossimo 26 luglio, alle ore 10, un convegno intitolato “Filiera ittica sostenibile”. L’iniziativa che si terrà in modalità mista (in presenza e online) si svolgerà nell’area archeologica di Solunto (via Collegio Romano) a Santa Flavia (Pa). 


I lavori saranno aperti da Annamaria Ribaudo di Legacoop Sicilia e prevedono gli interventi di Salvatore Tomaselli, docente dell’Università di Palermo ed Elena Balboni biologa e vicepresidente della coop Safos. I due relatori affronteranno il tema della sostenibilità della pesca e delle attività marinare dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Antonio Lo Coco, amministratore della Blue Ocean e responsabile pesca di Legacoop Sicilia affronterà il tema dell’accordo di filiera sottoscritto con il Mipaaf e la Regione Siciliana e che con l’obiettivo di valorizzare la filiera ittica in Sicilia vede impegnati oltre che Blue Ocean anche Legacoop Sicilia, Confcommercio e le amministrazioni comunali di Altavilla Milicia, Casteldaccia, Bagheria, Santa Flavia e Ventimiglia di Sicilia. 


Dopo i saluti degli amministratori locali dei comuni impegnati nell’accordo di filiera, previsti gli interventi di Dario Scalia (Confcommercio Palermo), Carlo Volante (Dirigente Asp Palermo), Gioacchino Fazio dell’Ateneo palermitano, Leonardo Catagnano del Dipartimento regionale della Pesca mediterranea e Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. 


In programma anche l’intervento dell’assessore regionale all’agricoltura, allo sviluppo rurale e alla pesca mediterranea, Toni Scilla. 


Le conclusioni sono affidate a Cristian Maretti, presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare. 


I posti per l’evento in presenza sono limitati. Chi volesse partecipare al convegno da remoto può richiederlo scrivendo a segreteriaregionale@legacoopsicilia.it.

Costituito ufficio di presidenza di Legacoop Sicilia per il settore agroalimentare. Sarà punto di riferimento per la creazione di reti e sinergie all’interno del mondo Legacoop

Legacoop Sicilia guarda con rinnovata attenzione al comparto agroalimentare e per questo la Direzione Regionale Agroalimentare di Legacoop Sicilia si dota di un apposito ufficio di presidenza. Nel corso dell’incontro di ieri, alla presenza del direttore generale di Legacoop Agroalimentare, Sara Guidelli, si sono sono confrontate le cooperative dell’agroalimentare e i responsabili di settore di Legacoop Sicilia. L’incontro ha portato alla costituzione del nuovo esecutivo di cui fanno parte Giuseppe Occhipinti, responsabile regionale Legacoop Agroalimentare Sicilia, Giuseppe Frusteri della Cooperativa Opan, responsabile del comparto carni, Giovanni Greco della Cooperativa Viticoltori Associati (Cva), responsabile comparto vitivinicolo, Pietro Di Marco della Cooperativa Probio.si, responsabile comparto cereali, Antonio Lo Coco della Cooperativa Blu Ocean, Responsabile comparto pesca e Salvatore Cascone della Cooperativa Progetto Natura, responsabile comparto latte e derivati. 


Oltre ai singoli responsabili di comparto, l’associazione ha anche designato Annamaria Ribaudo nel ruolo di coordinatrice dell’ufficio di presidenza. 


Con la formazione del nuovo esecutivo per l’agroalimentare Legacoop ha di fatto riconosciuto la necessità di una maggiore attenzione al settore. «Vogliamo supportare le cooperative, generare reti e sinergie tra queste ultime, stando sempre più al passo con la continua evoluzione del mercato», dichiara Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.

Disabilità, presto a Lentini presto il Museo Tattile e Percettivo Badia Lost & Found finanziato in gran parte grazie al crowdfunding

«Sostenere le iniziative che contribuiscono a superare i problemi legati alla disabilità è un dovere civico e morale. Purtroppo in Italia spesso ci si dimentica che esiste tutto un mondo legato a soggetti deboli, con gravi problemi di ridotta abilità fisica, visiva e uditiva. Per questa ragione, ben venga un’iniziativa come quella presa dalla nostra cooperativa “Badia Lost & Found” che tende a sensibilizzare la società civile nei riguardi di queste problematiche e in particolare a rendere le opere del Parco Urbano d’Arte di Lentini accessibili e fruibili anche dai soggetti disabili rispettando il principio dell’inclusione sociale e promuovendo così, di fatto, il diritto universale alla cultura». Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia commenta così l’iniziativa di Badia Lost & Found di Lentini, impresa culturale aderente a Legacoop Sicilia, che ha lanciato una campagna di crowdfunding finalizzata alla realizzazione del Museo Tattile e Percettivo che, realizzato dalla coop lentinese, porta, appunto, il suo nome. 


Il Parco Urbano d’Arte Badia Lost & Found, si snoda nelle vie del centro storico del comune siracusano per arrivare al quartiere Badia. Conta ben 38 opere, realizzate dai più importanti artisti contemporanei italiani e internazionali, che ne fanno la più grande e qualificata galleria d’arte contemporanea a cielo aperto della provincia di Siracusa e una tra le più grandi in Italia. 


Il percorso artistico oggi non è accessibile a soggetti con disabilità. Gran parte delle opere si presentano, infatti, su angoli dello storico quartiere Badia caratterizzati da importanti scalinate che di fatto impediscono ai soggetti in carrozzina di potere accedere autonomamente. Essendo un percorso legato all’arte visiva, è al momento del tutto impossibile includere i soggetti non vedenti o ipovedenti. Infine il soggetto con deficit uditivo può affrontare autonomamente il percorso ma non può fruire della parte narrativa che rende unica l’esperienza della visita. 


«Il Progetto del Museo Tattile e Percettivo intende, invece, avvicinare ogni tipologia di utente, coinvolgendo così anche le persone con disabilità fisica e cognitiva, cittadini che normalmente non frequentano le sedi museali poiché carenti di percorsi e strumenti pensati ad hoc», spiega Giorgio Franco, presidente della coop Badia Lost & Found. 


I fondi raccolti durante la campagna di crowdfunding lanciata in questi giorni serviranno ad abbattere le barriere architettoniche dell’immobile acquisito dalla coop all’interno del Quartiere Badia di Lentini e che presenta tutte le caratteristiche rispondenti agli obiettivi del Museo Tattile e Percettivo. 


L’inaugurazione del museo è prevista nella prima metà del 2023. 


Il crowdfunding sarà gestito attraverso la piattaforma gofundme alla quale la Cooperativa ha avuto accesso grazie al riconoscimento di “Civic Place" da parte della prestigiosa Fondazione Italia Sociale. Il resto dei fondi saranno ricavati attraverso strumenti finanziari concordati e suggeriti con Legacoop Sicilia che è il partner principale del progetto. 


Per partecipare alla campagna di crowdfunding basta collegarsi al seguente link: https://gofund.me/4682fc6a e procedere alla donazione. 

09 LUGLIO 2022


Salto di qualità della filiera dei grani antichi siciliani. La cooperativa “Nature and Mediterranean Food” valorizza le produzioni locali e mira a superare i numeri della dimensione artigianale creando sinergie tra i piccoli pastifici dell’Isola


PALERMO - La filiera dei grani antichi fa il salto di qualità e, nonostante superi i numeri della dimensione artigianale, lo fa senza assumere le caratteristiche della produzione industriale. 


I primi 50 mila pacchi di pasta a marchio “Sicilia naturalmente”, realizzata con il Russello, un grano antico siciliano, sono da pochi giorni sugli scaffali del Centro Olimpo di Palermo. Ma presto - assicurano alla Legacoop Sicilia - potrebbero trovarsi presso i supermercati Coop, Conad e Famila. L’iniziativa è stata presentata in anteprima assoluta a produttori, trasformatori, professionisti, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria durante l’aperitivo culturale organizzato ieri, 8 luglio, presso la Sala Lanza dell’Orto botanico di Palermo. Il progetto grani antichi è frutto di una nuova forma di collaborazione tra diversi attori della filiera cerealicola - produttori, ricercatori, trasformatori - messa in campo dalla cooperativa “Nature and Mediterranean Food” che, promossa da Legacoop Sicilia, in questi giorni muove i primi passi nel grande mercato del cibo d’eccellenza. 


L’obiettivo è di riuscire a coniugare qualità artigianale e grandi numeri. E rappresenta un grande impegno ma anche una grande scommessa. Scommessa che secondo Margherita Tomasello, già fondatrice dell’Accademia della Pasta siciliana e presidente del Cda della coop “Nature and Mediterranean Food”, sarà giocata con tanti punti a favore. A cominciare dalla certificazione biologica per tutto il grano utilizzato - grano che sarà fornito dalla coop Probio.si - e dalla qualità tracciata con il sistema delle blockchain. 


Il progetto si basa sulle numerose sinergie che coinvolgono molini e pastifici artigianali, le cui potenzialità produttive sono molto lontane dalla saturazione. «Sosteniamo un progetto nuovo e un percorso inedito in cui le diverse competenze,professionalità e relazioni personali vengono messe a sistema nell’interesse di tutta la filiera. Dalla riuscita di questo progetto potranno beneficiarne sia i produttori agricoli che i piccoli trasformatori», dichiara Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. E continua: «Anche Legacoop farà la sua parte facendo leva sulla Gdo del sistema cooperativo che rappresenta il collettore finale naturale per i prodotti dei cooperatori». 


Il progetto della pasta di grani antichi portato avanti dalla Nature and Mediterranean Food rappresenta l’anello mancante della filiera. Ma a differenza del passato non si concretizza, almeno per il momento, con la costruzione di nuovi stabilimenti industriali. «La nostra forza - spiega Tomasello - saranno i pastifici artigianali che attualmente lavorano per pochi giorni alla settimana e con i quali, grazie alla sicurezza della fornitura di grano antico siciliano bio assicurata dalla coop Probio.si, riusciremo a costruire vincenti sinergie». 


Il modello di business scelto per la pasta di grano duro antico bio, rappresenta la naturale evoluzione di due progetti di ricerca finanziati con i fondi europei a gruppi operativi in entrambi i casi con capofila la coop Probio.si. Il primo, quello denominato Sfinge, finalizzato alla creazione di un Sistema Qualità Integrato Cereali Sicilia (SICS) è stato finanziato con la misura 16.1 del Psr Sicilia 2014-2020. Il secondo che porta il nome di Circe, è stato finanziato dal Gal Madonie e ha generato una carta di identità genetica dei grani antichi siciliani. 


Infine, per il futuro, tengono a sottolineare i soci della coop Nature and Mediterranean Food, non ci si limiterà alla pasta: «Il sistema di certificazione e la qualità garantita saranno il comune denominatore di altri prodotti d’eccellenza con il nostro marchio». 


L’Ufficio Stampa 

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Caro-gasolio, marinerie siciliane a rischio collasso. Il movimento cooperativo chiede interventi mirati e urgenti 


PALERMO, 08 giugno 2022 - Il costo del gasolio alle stelle rischia di portare al collasso il settore della pesca in Sicilia. Il grido di allarme arriva dalle marinerie dell’Isola, dove nelle ultime settimane stanno montando rabbia e disagio tra gli operatori del settore. 


Fortemente preoccupate per la sorte delle imprese e dei tanti lavoratori della pesca Legacoop Sicilia, Confcooperative, Unci e Unicoop, lanciano un sos unitario: «Non possiamo che stare al fianco delle nostre cooperative, dei lavoratori e delle marineria in un momento complicato e difficile che rischia di pregiudicare un settore decisivo per l'economia dei nostri territori», dicono i rappresentanti del movimento cooperativo. E fanno proprio l'appello delle marinerie siciliane con cui si chiede al governo della regione di introdurre misure urgenti e di sollecitare il governo nazionale ad affrontare l'emergenza caro-gasolio con celerità e urgenza. 


«Il costo del carburante per i pescherecci - dichiarano i responsabili regionali del settore pesca di Legacoop, Confcooperative, Unci e Unicoop - è quasi raddoppiato. Ne consegue che i pescherecci oggi sono costretti a ridurre il numero delle uscite in mare o addirittura a rinunciare alle battute di pesca». 


Il dito è puntato contro le speculazioni delle compagnie petrolifere per fronteggiare le quali ancora a Roma nulla è stato fatto. «Dal Governo Draghi ci aspettiamo una risposta ferma e puntuale che sino ad oggi tarda ad arrivare. Siamo fortemente convinti che una emergenza come quella che tutte le marinerie stanno vivendo da mesi debba essere affrontata con interventi mirati ed urgenti». 


Primo fra tutti quello sul credito d’imposta che, già previsto per primo trimestre 2022, dovrà essere operativo anche per il secondo trimestre. 


Tra le richieste rivolte al governo nazionale e a quello regionale quella di continuare a sostenere con rinnovata convinzione l'inserimento del “fermo bellico” anche per le marineria del Mediterraneo, proposta sinora esclusa dalla Commissione Europea. 


Non più rinviabile, secondo il movimento cooperativo del settore pesca, anche l'introduzione di misure di sostegno al reddito dei pescatori che è fortemente indebolito dalla crisi del settore. A tal proposito dal movimento cooperativo arriva una proposta di immediata applicazione, quella cioè di mutuare la cassa integrazione meteo a favore dei marittimi ed evitare così il balzello della Cisoa che, come la Naspi, è a carico del datore di lavoro. 



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Palermo, a piazza Magione strutture pubbliche nel degrado. Legacoop si unisce alla denuncia di Addiopizzo


Abbandonato e degradato, il campetto di calcio di Piazza Magione è il simbolo del degrado e dell’abbandono in cui versano molte strutture pubbliche di Palermo. E siccome costituisce un serio pericolo per i piccoli atleti, la partita del campionato “Calciando in Rete”, prevista sabato scorso, non è stata disputata. La denuncia, partita sui canali social di Addiopizzo e rilanciata da numerose associazioni cittadine, viene condivisa con un proprio documento anche da Legacoop Sicilia. «Facciamo nostro il grido di dolore e lo sdegno manifestato da Addiopizzo circa le condizioni di estremo degrado e abbandono in cui versa piazza Magione e in particolare la struttura sportiva di proprietà del Comune», dichiara Domenico Pistone, coordinatore di Legacoop per le province di Agrigento, Palermo e Trapani. «Come movimento cooperativo riteniamo che lo sviluppo culturale, economico e sociale di Palermo passi, innanzitutto, dalla rigenerazione dei quartieri del centro storico e da servizi indispensabili come la pulizia e la sicurezza», afferma Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. 


«Piazza Magione - continua Pistone - grazie all'impegno di tante associazioni, di enti di volontariato, di cooperatrici e cooperatori sensibili e di liberi cittadini sta piano piano vivendo una fase di rinascita e d’impegno. Ma se a questa vivacità non corrisponde l'impegno degli enti locali ogni sforzo sarà vano».


In questi anni, grazie allo sforzo delle migliori energie della città, si è tentato di far diventare Piazza Magione luogo di inclusione sociale e spazio per una nuova socialità, ma lo stato d'incuria in cui versano ancora quei luoghi rappresenta una realtà inaccettabile, denunciano i vertici di Legacoop. «Mentre si parla tanto di rilancio della città, di diritti da salvaguardare - aggiunge Parrino - si assiste all’abbandono e all'incapacità amministrativa che rischiano di rendere vani gli sforzi di associazioni, cooperative e comitati. La cura e la salvaguardia dei beni comuni rappresentano la condizione primaria per un territorio che vuole definirsi autenticamente civile e accogliente». 


«Nei prossimi giorni - dice ancora Pistone - incontreremo i rappresentanti di Addiopizzo e di altre realtà associative che in questi anni si sono impegnate nella costruzione di una Palermo più civile ed accogliente, per individuare un percorso di battaglia comune».


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Palermo, 28 maggio 2022 


COMUNICATO STAMPA

La cooperazione vince le mafie. Parrino: vanno sostenute le coop che hanno investito risorse e lavoro nei beni confiscati alla criminalità organizzata


PALERMO - Beni confiscati e cooperazione. Un binomio che con gli anni è diventato sempre più solido. Adesso si tratta di andare oltre la rivoluzionaria legge che ha permesso l’affidamento di aziende a cooperative sociali. Bisogna, in sostanza, evitare di disperdere le risorse e le competenze investite nel corso degli ultimi decenni nei beni sottratti alla criminalità organizzata. «La legge vigente prevede che i beni dati in affidamento alle coop, trascorsi 30 anni, debbano essere messi a bando. Presenteremo una proposta di legge che preveda bandi con premialità per gli attuali affidatari, così da non mortificare le prospettive di lavoro e i progetti di vita di tanti cooperatori», ha anticipato Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia, aprendo i lavori della giornata “No Mafia” organizzata da Legacoop Sicilia ieri a Palermo presso il museo archeologico regionale Antonio Salinas. 


I lavori, coordinati da Giovanni Pagano, responsabile regionale di Legacoop per la legalità e i beni confiscati, sono proseguiti con una conversazione tra Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre, e lo storico ed ex presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo, sul tema “L’impegno della società civile dall’uccisione di La Torre e dalle stragi di Capaci e via D’Amelio”. Ad introdurre il tema, il giornalista Vittorio Corradino. 


I relatori della giornata - Antonino Caleca, componente Cga Regione Siciliana, Daniela Crimi, dirigente scolastico del liceo linguistico “Cassarà” di Palermo, Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia, Rino Giacalone, giornalista, Ludovica Ioppolo, ricercatrice Istat e Raffaele Malizia, presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo - sono stati tutti concordi nel sostenere che nulla deve essere cambiato nella legge che prevede il sequestro e la confisca dei beni appartenenti ai mafiosi, mentre possono essere migliorate le norme che riguardano i passaggi successivi dell’affidamento. Senza escludere la possibilità di vendita, finora vista come un tabù per il timore che i beni confiscati possano tornare sotto il controllo della criminalità organizzata. 


«La confisca dei beni appartenuti alla criminalità organizzata - ha sottolineato Mauro Lusetti presidente nazionale di Legacoop, concludendo i lavori della mattinata - è uno strumento che fa bene alla società per diversi motivi. Non si tratta solo della restituzione di beni e risorse economiche alla collettività che sono state illecitamente accumulate, ma rappresenta un contributo concreto alla realizzazione di una economia trasparente. L’opacità del mercato, alimentata e fortemente perseguita dal malaffare della mafia, tarpa le ali alle imprese sane e ancora di più alle nostre cooperative che condividono principi etici e di comportamento ben al di sopra di qualsiasi norma». 


Diversi gli esempi concreti in cui grazie alla cooperazione i beni e le imprese oggetto di confisca sono diventati esperienze di successo. Le testimonianze dell’associazione Addiopizzo, della coop Geotrans, del Consorzio Libera Terra Mediterraneo, dell’associazione Libera e della coop Progetto Olimpo, hanno tracciato, tra luci e ombre, le storie di attività imprenditoriali uniche, in cui la tenacia e la condivisione di valori da parte dei cooperatori ha fatto la differenza. 


Nei percorsi di crescita nella legalità, un ruolo importante è stato giocato da Coopfond, il fondo mutualistico di Legacoop. Perchè al di là delle consulenze specialistiche, legali e amministrative, per fare decollare un’impresa, serve la liquidità che spesso i soci cooperatori non sono in grado di assicurare. Ecco che nel 2005 scende in campo di Coopfond che inizia ad erogare contributi a fondo perduto per le nuove strutture. Quindici in tutto, e prevalentemente in Sicilia, alle quali è stato erogato complessivamente un milione di euro. «Successivamente - ha ricordato Simone Gamberini, direttore generale di Coopfond - il sostegno alle coop e ai consorzi affidatari dei beni confiscati è stata indirizzata verso la capitalizzazione come socio sovventore». Una iniziativa che di recente ha interessato molti di quelli che in gergo i tecnici chiamano i Wbo, ovvero i “workers buyout”. Sono le “imprese recuperate” grazie alle cooperative nate per iniziativa di dipendenti che rilevano l’azienda – o un ramo di essa – e riescono in questo modo a mantenere un’attività produttiva, altrimenti destinata alla chiusura, e il proprio posto di lavoro. 


L’Ufficio Stampa 

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Palermo, 24 maggio 2022


COMUNICATO STAMPA


No Mafia, una giornata di Legacoop Sicilia a quarant’anni dall’uccisione di Pio La Torre e a trenta dalle stragi di Capaci e via D’Amelio


A quarant’anni dall’uccisione di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, e a trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, cosa è cambiato nella lotta alla mafia in Sicilia? E il movimento cooperativo che ruolo ha avuto nel fronteggiare in questi anni il fenomeno della criminalità organizzata? Sono questi i temi della giornata “No Mafia” organizzata da Legacoop Sicilia venerdì 27 maggio a Palermo presso il museo archeologico regionale Antonio Salinas. All’iniziativa, che si aprirà alle ore 10 e si articolerà in tre momenti d’incontro per concludersi alle 17,30, prenderanno parte anche il presidente nazionale di Legacoop, Mauro Lusetti, e il direttore generale di Coopfond, Simone Gamberini.


I lavori saranno coordinati da Giovanni Pagano, responsabile regionale di Legacoop per la legalità e i beni confiscati. L’iniziativa sarà aperta dalla relazione del presidente di Legacoop Sicilia Filippo Parrino. Si proseguirà con una conversazione tra Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre, e lo storico ed ex presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo, sul tema “L’impegno della società civile dall’uccisione di La Torre e dalle stragi di Capaci e via D’Amelio”. Ad introdurre il tema, il giornalista Vittorio Corradino.


Alle 11,30, il secondo incontro in programma nella mattinata che avrà come tema “Lo stato di salute della lotta alle mafie”. Previsti gli interventi di Antonino Caleca, componente Cga Regione Siciliana, Daniela Crimi, dirigente scolastico del liceo linguistico “Cassarà” di Palermo, Claudio Fava, presidente della Commissione Regionale Antimafia, Rino Giacalone, giornalista, Ludovica Ioppolo, ricercatrice Istat e Raffaele Malizia, presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. La mattinata si concluderà con l’intervento del presidente nazionale Mauro Lusetti.


La sessione pomeridiana si aprirà alle 15 e verterà sul tema “Il tessuto economico e la lotta contro le mafie dopo la pandemia”. Previsti gli interventi di Salvo Caradonna dell’associazione Addiopizzo, Maurizio Faro, direttore della cooperativa Geotrans, Valentina Fiore, amministratore delegato del Consorzio Libera Terra Mediterranea, Alfio Mannino, segretario Cgil Sicilia, Carmelo Pollichino dell’associazione Libera e Gaetano Salpietro presidente della cooperativa “Progetto Olimpo”. A chiudere la giornata “No Mafia” l’intervento del direttore generale di Coopfond, Simone Gamberini. 


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Palermo 8 aprile 2022


COMUNICATO STAMPA


Crisi zootecnia da latte. L’assessore all’agricoltura Toni Scilla rassicura Legacoop Sicilia: presto un intervento straordinario della Regione a sostegno del comparto


Palermo - Anche la Regione Siciliana interverrà con un sostegno straordinario al comparto della zootecnia da latte. Dopo le assicurazioni fornite a Roma circa un intervento di carattere nazionale, l’assessore all’all’agricoltura Toni Scilla, ieri pomeriggio, ha annunciato di avere lavorato a un provvedimento di emergenza a sostegno degli allevamenti siciliani. «Presto il ministero si pronuncerà in merito e saranno stanziate congrue risorse finanziarie», ha assicurato Scilla, nel corso dell’incontro con Legacoop Sicilia, rappresentata da Pino Occhipinti, responsabile del settore agroalimentare.


Durante il confronto sollecitato nei giorni scorsi dal presidente di Legacoop Filippo Parrino, Occhipinti ha manifestato le gravi difficoltà in cui versa il comparto, e in particolare gli allevatori e i trasformatori del latte bovino. 


«Oggi un litro di latte viene venduto a 0,44 centesimi a fronte di costi diretti pari a circa 0,55 centesimi», ha sottolineato Occhipinti. «Una situazione che si protrae da ormai da sette mesi, con la conseguenza di avere portato la maggior parte delle aziende al collasso finanziario. La disperazione degli allevatori è adesso arrivata al limite». «Senza l’adeguamento del prezzo del latte crudo alla stalla - ha aggiunto il rappresentate di Legacoop Sicilia - è praticamente impossibile fronteggiare l’incremento dei costi di produzione dovuto alla prolungata siccità del 2021, al rincaro di materie prime e al rialzo dei listini di mangimi, fertilizzanti ed energia. Rialzi che, come tutti sanno, sono legati alla situazione di instabilità causata dalla guerra in Ucraina».


La produzione del latte vaccino in Sicilia si attesta intorno a 190 mila tonnellate. Le stalle sono circa 1.200, con oltre 70 mila capi allevati, un’occupazione diretta di oltre 5 mila unità e un fatturato complessivo di 100 milioni di euro. Numeri che si moltiplicano, sia nei riguardi dell’occupazione che del fatturato, se si considera poi la trasformazione in formaggi, ricotta, mozzarella ed altri derivati. 


Provvedimento d’emergenza, a parte, ha ricordato l’assessore Scilla, saranno nel frattempo pubblicati alcuni bandi del Psr tanto attesi dagli allevatori. Il riferimento è ai bandi delle misure 11 (agricoltura biologica), 13 (indennità compensativa) e 14 (benessere animale), recentemente presentati ai rappresentanti di categoria. 


«Legacoop Sicilia prende atto della piena disponibilità dell’assessore Scilla e della sua sensibilità e tempestività manifestata nei confronti dei problemi del comparto zootecnico - dichiara il presidente Filippo Parrino - e siamo disponibili quindi a seguire, di concerto con l’Assessore, l’iter procedurale del provvedimento». «Ci si augura - conclude Parrino - che i tempi di attuazione del provvedimento di emergenza siano certi e rapidi, affinché possa essere dato pieno sostegno ad un settore che, oltre alla fiducia nel futuro, deve trovare anche la forza di potersi sostenere in un momento così critico».


(Foto: a sinistra Pino Occhipinti Legacoop Sicilia, a destra l'assessore regionale all'agricoltura Toni Scilla)

Palermo25 marzo 2022


COMUNICATO STAMPA


Palermo - La Regione siciliana interverrà con un aiuto straordinario di alcuni di milioni di euro per fronteggiare l’emergenza zootecnia bovina da latte. Lo ha assicurato l’assessore regionale all’agricoltura Toni Scilla al presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, dopo che nei giorni scorsi la centrale cooperativa aveva lanciato l’Sos per tutto il comparto zootecnico. «Senza un intervento straordinario della Regione - aveva denunciato Parrino - in Sicilia entro la fine di quest’anno potrebbe chiudere i battenti almeno il 30% delle stalle. E analogo destino toccherebbe alle aziende di trasformazione».Nei prossimi giorni tra i vertici di Legacoop Sicilia e l’assessore Scilla ci sarà un incontro nel corso del qualeconcordare le modalità di attuazione degli aiuti e i relativi importi.


Enormi le difficoltà del comparto lattiero caseario siciliano.«L’impatto del decreto varato dal governo nazionale è decisamente scarso, per niente in linea con gli aumenti energetici che stanno subendo tutte le imprese», spiega Parrino.


Nella situazione peggiore si trovano le coop casearie che subiscono l’aumento dei prezzi su due fronti, quello della produzione del latte e quello della trasformazione. «Gli allevatori devono fronteggiare aumenti spropositati su mangimi, fertilizzanti e gasolio, pagando sempre alla consegna o addirittura anche in anticipo. Il momento è molto difficile per le aziende zootecniche siciliane che, alle prese con problemi di liquidità senza precedenti, oggi per sopravvivere chiedono il pagamento del latte alla consegna», osserva Pino Occhipinti presidente della coop Latterie Ragusane. «Ma quello che più preoccupa - aggiunge - è che si produce in perdita. Fino a un paio di mesi fa per alimentare una vacca da latte bastavano sei euro, oggi ce ne vogliono 14. Ogni capo produce 40-45 litri di latte al giorno che viene pagato 45 centesimi al litro. Il conto è presto fatto: un allevamento di dimensione media perde ogni mese da 8 a 9 mila euro».


«Analoghe le difficoltà per le coop di trasformazione - spiega Parrino - che subiscono l’impennata dei costi energetici pressocché triplicati e, in qualche caso, come succede nel Nisseno, anche dell’acqua».


Impossibile, poi, scaricare sul prezzo finale l’aumento dei costi di produzione. La Gdo, infatti, finora ha preferito non ribaltare sul prezzo finale di vendita l’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che grava sulla filiera produttiva. «Una scelta che, è vero - conclude Parrino - evita forti impatti sull’inflazione, ma che porterà presto alla chiusura di molte stalle».


Alcuni dati 


La produzione del latte, in Sicilia, ammonta a circa 190 mila tonnellate. 

Le stalle sono circa 1.200, con oltre 70 mila api allevati e con un’occupazione diretta di oltre 5 mila lavoratori, con un fatturato complessivo aziendale di 100 milioni di euro. Numeri che si moltiplicano, sia nei riguardi dell’occupazione che del fatturato, se si considera il resto della filiera ovvero la trasformazione in formaggi, ricotta, mozzarella ed altri derivati.

8 marzo 2022


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Legacoop Sicilia si mobilita per l'Istituto Gramsci siciliano


PALERMO - Legacoop Sicilia risponde all’appello del Comitato “Salviamo l’Istituto Gramsci siciliano” con un proprio contributo iniziale e con l’invito alle cooperative aderenti a fare altrettanto.


Il presidente di Legacoop Sicilia Filippo Parrino ha anche chiesto un incontro al presidente dell’Istituto Gramsci, professore Salvatore Nicosia, per “promuovere iniziative di studio e valorizzazione della storia e delle esperienze del movimento cooperativo siciliano”.


Com’è noto l’Istituto Gramsci siciliano, da sempre custode di uno dei più importanti archivi sul movimento operaio e contadino dell’intero Mezzogiorno, si trova al centro di una controversia con il Comune di Palermo che ha richiesto all’Istituto canoni arretrati per l’affitto dei locali dei Cantieri Culturali alla Zisa per oltre 90 mila euro.


Da qui l’appello lanciato dall’istituto Gramsci a tutte le forze culturali ed economiche siciliane per opporsi allo sfratto voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Leoluca Orlando.


L’Ufficio Stampa


Angela Sciortino - tessera n. 61868

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Palermo 25 febbraio 2022


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Una storia a lieto fine, come non sempre è accaduto in passato nel mondo delle aziende confiscate alla mafia. È quella della “Geotrans” di Catania, il colosso siciliano dei trasporti su gomma appartenuta al clan Santapaola-Ercolano, che venne sequestrata nel 2014 e confiscata definitivamente nel 2019. Da ieri pomeriggio, con la firma dal notaio dell’atto di assegnazione, l’azienda di proprietà dell’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, è gestita dalla Geotrans Coop, la cooperativa costituita dagli ex dipendenti della società un tempo appartenuta a Cosa Nostra. 


La formalizzazione della concessione gratuita dei beni aziendali e il passaggio di commesse e contratti sotto la bandiera della Geotrans coop, è avvenuta alla presenza dei rappresentanti di Legacoop Sicilia che fin dall’inizio ha sostenuto il percorso di rinascita dell’azienda e ha partecipato alla costituzione della nuova cooperativa che la gestirà nei prossimi anni. L'operazione è stata possibile anche grazie all’aiuto economico della Cfi, società partecipata dal ministero dello Sviluppo economico.


«È stata Legacoop Sicilia a pilotare e condurre in porto alcune operazioni necessarie al mantenimento in vita dell’azienda dopo che, a seguito del sequestro e della confisca, la clientela storica aveva voltato le spalle alla Geotrans», sottolinea il vicepresidente Alessandro Sciortino. «Tra queste - ricorda Sciortino - c’è l’importante commessa di Coop Alleanza 3.0, il colosso della Gdo che fa capo a Legacoop, che attraverso il presidente di allora Adriano Turrini ha sostenuto l’impresa in amministrazione giudiziaria».


Ad apporre materialmente la firma nell’atto di affidamento, Luciano Modica, in un primo tempo amministratore giudiziario, quindi amministratore unico nominato dalla Anbsc (Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata) e ora presidente della nuova coop.


L’Ufficio Stampa

Angela Sciortino - tessera n. 61868

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Le centrali cooperative Confcooperative Palermo e Legacoop Sicilia Coordinamento Ag, Pa, Tp, esprimono il proprio apprezzamento in merito all’approvazione dell'emendamento presentato all’interno del Decreto Mille proroghe, grazie al quale vengono esclusi i crediti delle Imprese per l’annualità del 2021 dal taglio imposto dal piano di riequilibrio del Comune di Palermo.

L'emendamento costituisce uno strumento essenziale per consentire a tante piccole e medie imprese e cooperative del privato sociale di recuperare risorse utili a scongiurare la propria crisi e di conse- guenza il blocco di servizi indispensabili a favore dei soggetti più deboli.


Ci corre l 'obbligo ringraziare l'on. Francesco Boccia, il sen. Steni Di piazza, il gruppo del partito Democratico e il gruppo del Movimento 5 stelle che sin da subito si sono fatti carico delle richieste avanzate dalla Legacoop e Confcooperative di Napoli e Palermo.

L'emendamento è il frutto del lavoro sinergico promosso da Confcooperative e Legacoop che in modo unitario hanno sostenuto le ragioni delle proprie associate. Ci auguriamo che tale metodo di lavoro venga riconosciuto anche dalle altre associazioni di rappresentanza impegnate a darsi meriti che non gli appartengono. l

Confcooperative e Legacoop continueranno a sostenere, con impegno e passione le proprie associa- te, che a seguito dell'approvazione del piano di riequilibrio del Comune di Palermo, vivranno sulla propria "pelle" le drammatiche conseguenze che tale piano determinerà dal punto di viste a econo- mico e sociale.


F.to
Cesare Arangio Confcooperative Palermo


F.to Mimmo Pistone

Legacoop Coordinamento AG-PA-TP 


Palermo, 24 Febbraio 2022

Palermo 16 febbraio 2022


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Palazzo Beneventano di Lentini a rischio abbandono. La coop Badia Lost & Found e Legacoop Sicilia chiedono un confronto con l’amministrazione comunale che ha sospeso il procedimento per la costituzione del partenariato pubblico-privato


Rischia l’abbandono lo storico Palazzo Beneventano di Lentini, una delle antiche dimore nobiliari più belle della Sicilia.

Il Palazzo, di proprietà del Comune, era stato rivalorizzato poco più di cinque anni fa grazie all’impegno di alcuni giovani volontari, esperti nella valorizzazione dei beni culturali. Ora, scaduto l’accordo iniziale, per Palazzo Beneventano si profila un futuro pieno di incognite. La nuova amministrazione insediatasi nell’ottobre scorso non ha infatti dato seguito all’avviso pubblico per la “costituzione di un partenariato pubblico-privato”, avviso che era stato pubblicato nell’ottobre 2020.

«L’amministrazione comunale di Lentini - afferma Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia - ha tutto il diritto di sospendere il procedimento che tra l’altro, a nostro parere, è stato ritardato incomprensibilmente anche dall’amministrazione precedente. Tuttavia, sarebbe il caso di avviare subito un confronto per l’immediata definizione dell’accordo di partenariato».

«In questi mesi - dice Giorgio Franco presidente della coop Badia Lost & Found - abbiamo atteso invano il confronto più volte promesso con la giunta guidata dall’avvocato Rosario Lo Faro. Non si spiega - aggiunge Franco - l’atteggiamento della nuova amministrazione comunale nei confronti della nostra coop che, è bene ricordarlo, ha tutte le carte in regola per potere essere un attore qualificato del “Partenariato Speciale Pubblico Privato” per Palazzo Beneventano». «Importanti associazioni culturali e fondazioni di livello nazionale - conclude Franco - hanno infatti esaminato e ritenuta corretta la procedura seguita, definendo giusto e condivisibile il progetto della coop Badia Lost & Found».

Nei confronti della nuova Amministrazione comunale, infine, Legacoop Sicilia lancia accuse pesanti, annunciando anche la preparazione di un dossier da presentare al ministero dei Beni Culturali: «Un bene di proprietà del Comune e ben gestito dalla Coop Badia Lost & Found - dice il presidente di Legacoop Sicilia - oggi rischia di tornare nel silenzio. E analogamente rischia di cadere nell’oblio un progetto di diverse centinaia di migliaia di euro sostenuto da dettagliatissimi business plan e da primaria strumentazione finanziaria messo in campo un anno fa dalla cooperativa per il recupero e la valorizzazione dello storico edificio».


L’Ufficio Stampa

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Palermo 15 febbraio 2022


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Soluzione in vista per il taglio ai crediti delle coop sociali. Grazie a un emendamento al Milleproroghe, resteranno fuori dal Piano di riequilibrio del Comune di Palermo le spettanze 2021


Sarà un emendamento alla Legge Milleproroghe a risolvere la questione dei crediti vantati da cooperative sociali, associazioni ed enti no profit nei confronti del Comune di Palermo. I crediti in questione, com’è noto, rischiano di essere tagliati del 20% nel Piano di riequilibrio per il quale è iniziata una negoziazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze.


«Grazie all’emendamento promosso da Legacoop, Legacoopsociali insieme a Confcooperative Palermo e Fism Palermo, a firma di vari parlamentari e con primo firmatario l’On. Francesco Boccia, dal Piano di riequilibrio verranno stralciati i crediti vantati dal terzo settore per l’erogazione dei servizi alla persona e relativi all’anno 2021», dichiara Filippo Parrino, presidente di Legacoop. L’emendamento verrà sostenuto dal senatore Steni Di Piazza, componente della VI Commissione Finanze del Senato, e dalla deputata Roberta Alaimo, incontrati ieri pomeriggio dai vertici delle associazioni degli enti operanti nel Terzo Settore. Presenti all’incontro, oltre a Filippo Parrino e Giuseppe Fiolo di Legacoop, anche Cesare Arangio, presidente di Confcooperative Palermo, e Dario Cangialosi, presidente di Fism Palermo.


Dalle coop e dagli enti del Terzo Settore, inoltre, arriva un richiamo al Comune di Palermo che viene invitato a rivalutare la posizione di quei crediti su cui è stato posto il vincolo. Spiega Giuseppe Fiolo, presidente regionale di Legacoop sociali: «Si tratta di somme legate a fondi di finanziamento nazionali ed europei, le cui economie, contrariamente a quanto asseverato dall’Avvocatura dello Stato in risposta al quesito posto dal Comune di Palermo, non potrebbero essere utilizzate ai fini del riequilibrio». 


Alla luce di queste importanti novità è stata richiesta la convocazione diun urgente tavolo di confronto con il sindaco Leoluca Orlando.


L’Ufficio Stampa

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Palermo 9 febbraio 2022


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Coop sociali in allarme: il Comune di Palermo non paga, a rischio tutti i servizi alla persona anche quelli essenziali 


Allarme delle cooperative sociali. L’annunciato blocco di tutti i pagamenti relativi ai contratti stipulati con il Comune di Palermo - in attesa che si completino le procedure relative al piano di riequilibrio economico e finanziario - preoccupa le coop che operano nel settore dei servizi alla persona. Così, le strutture aderenti a Legacoop Sicilia hanno annunciato oggi di essere pronte allo stato di agitazione, decisione presa con il pieno sostegno dei vertici siciliani dell’organizzazione, in testa a tutti il presidente regionale Filippo Parrino e il presidente di Legacoopsociali Sicilia, Giuseppe Fiolo. 


«Quello che sta accadendo - denuncia Parrino - aggrava ulteriormente la situazione delle cooperative sociali, già stremate da tempo dal ritardo nei pagamenti». Aggiunge Fiolo: «Molte delle coop impegnate nell’erogazione dei i servizi alla persona, molti dei quali essenziali, rischiano un ulteriore danno derivante dalla decurtazione del 20% sui crediti spettanti, crediti per il 90% destinati alla copertura dei costi del personale. Per non parlare, inoltre, del danno causato dalla perdita di liquidità che potrebbe raggiungere in media 18 mesi».


Al fine di scongiurare l’ipotesi di un blocco dei servizi alla persona, i vertici di Legacoop fanno sapere che è stata avviata l’interlocuzione con l’amministrazione comunale, in particolare con l’assessore alla Cittadinanza Solidale Cinzia Mantegna. Inoltre, affinché il Terzo settore non venga danneggiato dalla negoziazione in corso tra il Comune di Palermo e il ministero dell’Economia e delle Finanze, Legacoop Sicilia ha chiesto l’intervento del senatore Steni Di Piazza, componente della VI Commissione Finanza e Tesoro.


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Palermo 31 gennaio 2022


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Incendio Moltivolti a Ballarò. Legacoop e CoopFond al fianco dell’associazione multietnica per far riaprire al più presto il ristorante simbolo dell’inclusione sociale


Legacoop e Coopfond, il fondo mutualistico della centrale cooperativa, daranno un concreto e significativo aiuto economico all’associazione Moltivolti, che a Palermo, nel cuore di Ballarò, gestisce il ristorante distrutto ieri da un incendio. La decisione arriva su proposta del presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti in sintonia con il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino.


«In un momento di difficoltà come questo - dichiara Parrino - non possiamo non sostenere Moltivolti, avamposto di solidarietà nel cuore del centro storico di Palermo, in un quartiere difficile come Ballarò, vero e proprio punto di riferimento per l’inclusione sociale di soggetti che altrimenti rimarrebbero ai margini della società». La gara di solidarietà che è scattata dal momento in cui si è diffusa la notizia del terribile rogo che ha distrutto arredi, impianti e macchinari del locale, vedrà dunque anche Legacoop impegnata nella tutela dei lavoratori e di tutta la comunità che ruota intorno a Moltivolti. 


«La corsa al sostegno che ci vede impegnati come Legacoop e Coopfond insieme al mondo associativo e ai privati cittadini che si stanno mobilitando per Moltivolti - dice il presidente di Legacoop Sicilia - ha un semplice obiettivo: la veloce riapertura del ristorante, per evitare che venga messo a rischio il futuro di molte persone. In un momento così drammatico, in cui la crisi economica continua a pesare su tutte le attività economiche, per Moltivolti - conclude Parrino - rimanere chiusi a lungo sarebbe disastroso».


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Palermo 28 gennaio 2022


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Solidarietà di Legacoop Sicilia all’on. Claudia Fava. Il presidente Filippo Parrino: il raid alla sua segreteria politica segnale grave ed inquietante


«Il raid che ha devastato questa notte la segreteria politica del presidente della Commissione Regionale Antimafia, on. Claudio Fava, oltre ad essere l’ennesimo atto di intimidazione nei confronti di un politico da sempre impegnato nella lotta ai clan di Cosa Nostra, è al contempo un segnale grave ed inquietante, che testimonia come il potere delle cosche mafiose sia ancora presente con forza all’interno della società siciliana». Così il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, ha commentato l’irruzione, la notte scorsa, nell’ufficio di Catania che ospita la segreteria politica del presidente della Commissione Regionale Antimafia.


«A nome mio personale e a nome di tutta Legacoop Sicilia - dice Parrino - desidero esprimere la massima solidarietà all’on. Fava. Si tratta di un chiaro messaggio mafioso. E sotto questo profilo, proprio in considerazione del suo ruolo di Presidente dell’Antimafia, è necessario che le forze dell'ordine facciano al più presto luce sull’esecrabile episodio, che non va assolutamente sottovalutato».


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Palermo 27 gennaio 2022


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Caro-acqua nell’area industriale di Caltanissetta. Legacoop Sicilia si rivolge agli avvocati e chiede audizione urgente alla Commissione Attività Produttive dell’Ars


«Abbiamo dato mandato ai nostri legali di individuare eventuali responsabilità civili e penali di Irsap e Caltaqua Spa per i danni causati alle aziende dell’area industriale di Caltanissetta dal caro-acqua. Nel frattempo diciamo alle nostre coop associate: non pagate queste fatture, almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sull’intera vicenda. Ci sono, infatti, aspetti civilistici e contabili incomprensibili sulla cui legittimità e legalità nutriamo parecchi dubbi». Così il presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino, torna sulla vicenda del caro-acqua che sta mettendo in ginocchio le aziende dell’area industriale di Caltanissetta, tra cui la coop “Latterie Ragusane” che gestisce uno stabilimento del Gruppo Zappalà realizzato alcuni anni fa con i fondi di un vecchio Psr. Per fare chiarezza in sede politica, poi, i vertici di Legacoop Sicilia hanno chiesto di essere auditi con urgenza dalla Commissione Attività Produttive dell’Ars.


“Latterie Ragusane” si è vista recapitare nei giorni scorsi una fattura per l’anno 2020 emessa dall’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, di quasi 250 mila euro, nella quale il consumo idrico rappresenta la voce prevalente ed è tariffato a 6,5 euro a metro cubo. «Una tariffa assurda visto che Irsap acquista l’acqua da Caltaqua Spa pagandola a circa 2,5 euro al metro cubo», osserva Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. «A Ragusa, dove si trova lo storico stabilimento della cooperativa iblea - continua Parrino - il costo a metro cubo è di appena cinquanta centesimi». L’impianto nisseno della cooperativa iblea fattura circa 10 milioni di euro all’anno e dà lavoro a 15 dipendenti. Qui viene imbottigliato il latte fresco e quello Uht per il gruppo Zappalà e imbustato il formaggio affettato prodotto nel sito di Ragusa.


«Non escludiamo l’ipotesi di lasciare il sito produttivo di Caltanissetta per spostarci altrove, visto i costi insostenibili che penalizzano la nostra produzione», ha dichiarato ieri un allarmato Pino Occhipinti, presidente di Latterie Ragusane. 


«Dall’incontro di ieri con l’assessore regionale alle attività produttive, Mimmo Turano - riferisce Parrino - sono emersi dettagli inquietanti sul gioco delle parti e sul rimpallo di responsabilità tra Irsap e Caltaqua Spa: quest’ultima è stata invitata a gestire sia gli impianti che l’erogazione idrica, ma di fronte a questa richiesta la società privata nissena sembra non avere ancora dato alcun segno di vita»


Sempre durante l’incontro con l’assessore Turano, Legacoop Sicilia ha chiesto un contributo economico immediato per abbattere i costi sia di acqua che energia elettrica: sostegni necessari per scongiurare il fallimento delle imprese dell’agroalimentare siciliano.


L’Ufficio Stampa

Angela Sciortino - tessera n. 61868

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Palermo 26 gennaio 2022


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Nell’area industriale di Caltanissetta bollette dell’acqua salatissime. Legacoop Sicilia lancia l’allarme. La coop Latterie Ragusane pronta a lasciare lo stabilimento nisseno


L’acqua per le industrie? A Caltanissetta costa più di quella minerale. Tanto che adesso le aziende minacciano di scappare, “stritolate” da fatture con costi esorbitanti e fuori mercato. 


È quanto denuncia Legacoop Sicilia insieme a Latterie Ragusane, cooperativa che gestisce un impianto nell’area industriale nissena. 


La coop, nei giorni scorsi, si è vista recapitare una fattura per l’anno 2020 emessa dall’Irsap, l’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, di quasi 250 mila euro dove il consumo idrico rappresenta la voce prevalente ed è tariffato a 6,5 euro a metro cubo. «Una tariffa assurda visto che Irsap acquista l’acqua da Caltaqua Spa pagandola a circa 2,5 euro al metro cubo», osserva Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. «A Ragusa, dove si trova lo storico stabilimento della cooperativa iblea - continua Parrino - il costo a metro cubo è di appena cinquanta centesimi». 


La situazione è, insomma, allarmante. «Non escludiamo l’ipotesi di lasciare il sito produttivo di Caltanissetta per spostarci altrove, visto i costi insostenibili che penalizzano la nostra produzione», dichiara Pino Occhipinti, presidente di Latterie Ragusane. «In questi giorni - dice Parrino - abbiamo chiesto un incontro con l’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano. Occorre trovare al più presto una soluzione al problema. Bisogna assolutamente evitare che Latterie Ragusane, come stanno valutando anche altre aziende, decida di abbandonare lo stabilimento di Caltanissetta, il quale è bene ricordare, è stato realizzato alcuni anni fa con i fondi di un vecchio Psr».


L’impianto nisseno della cooperativa iblea fattura circa 10 milioni di euro all’anno e dà lavoro a 15 dipendenti. Qui viene imbottigliato il latte fresco e quello Uht per il gruppo Zappalà e imbustato il formaggio affettato prodotto nel sito di Ragusa.


«Paradossalmente - dichiara il presidente di Latterie Ragusane - ci converrebbe di più raggiungere un accordo con un’azienda di acqua minerale e farci rifornire con le autobotti. Ci garantiremmo così un servizio efficiente superando i problemi e i costi aggiuntivi provocati da una rete idrica consortile ridotta a un colabrodo e che, a causa di frequenti interruzioni nell’erogazione, ci costringe spesso a ricorrere a forniture private e d’emergenza».


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Palermo 21 gennaio 2022


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Peste suina africana in rapida diffusione. Legacoop Agroalimentare Sicilia chiede immediato intervento delle Istituzioni regionali e propone un piano d’azione in tre punti


La peste suina fa paura anche agli allevatori siciliani. La diffusione della malattia in Italia può compromettere le attività di migliaia di aziende di produzione, macellazione e distribuzione di carne suina, con la perdita di migliaia di posti di lavoro e nocumento alla salute dei cittadini e rappresenta un pericolo sempre più concreto.


Le infestazioni già presenti in alcune regioni del Nord Italia fanno presagire una diffusione molto veloce, alla quale va posto subito un rimedio sanitario, logistico e finanziario.


Legacoop Sicilia, insieme alla Cooperativa Opan di Rocca di Caprileone, già nel luglio scorso, aveva avanzato una proposta che prevedeva la stipula di un protocollo di cattura per i suidi selvatici presenti nel parco dei Nebrodi. Proposta che potrebbe essere estesa a tutta l’isola. Sono, infatti, i suidi selvatici la causa principale della diffusione, proprio perché incontrollati e quindi non sottoposti ad alcuna cura e tutela sanitaria. La situazione attuale rappresenta un rischio reale di trasmissione, diffusione e persistenza di alcune patologie classiche come tubercolosi e morbo di Aujesky ed emergenti com’è, appunto, la peste suina africana che tiene con il fiato sospeso tutto il comparto suinicolo europeo.


«Per questi motivi come Legacoop Agroalimentare Sicilia sosteniamo che bisogna intervenire immediatamente attuando una serie di misure idonee a contenere il rischio di diffusione della pericolosa malattia», osserva Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia.


La proposta di Legacoop Agroalimentare Sicilia si sintetizza nei seguenti tre punti:

  • Raccolta con le gabbie di tutti i suidi selvatici o inselvatichiti e la successiva verifica sanitaria con abbattimento e smaltimento delle carcasse infette;
  • Sovvenzioni dirette e immediate per sostenere le spese di attuazione del piano di biosicurezza negli allevamenti;
  • Blocco dell’attività venatoria, perché motivo di diffusione e contagio.

«La situazione è molto critica per le aziende e per la salute pubblica - conclude Parrino - per questo motivo facciamo appello alle Istituzioni Regionali, ovvero Assessorato Sanità, Assessorato Agricoltura e Istituto Zooprofilattico, affinché si intervenga subito».


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Palermo 14 gennaio 2022


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Turismo etico, responsabile e sostenibile, le prospettive della Sicilia, le sfide del Pnrr: lunedì 17 gennaio webinar di Legacoop


“Turismo etico, responsabile e sostenibile, le prospettive della Sicilia, le sfide del Pnrr” è il tema del webinar che si svolgerà il prossimo 17 gennaio alle 15,30 su piattaforma Zoom, promosso da Legacoop Sicilia e Legacoop Sicilia occidentale. 


L’incontro online sarà l'occasione per approfondire le tematiche del turismo etico e responsabile e di come questo, in un ottica di ripresa e rilancio dell'economia siciliana, può rappresentare un'occasione per la rivitalizzazione dei borghi, dei piccoli comuni e del territorio rurale siciliano. 


Nel corso del webinar interverranno operatori turistici, cooperatrici e cooperatori che racconteranno le proprie esperienze, sindaci e amministratori locali. 


L’incontro sarà moderato da Domenico Pistone, con l’intervento di Giovanna Barni, presidente nazionale di Culturmedia e le conclusioni del presidente di Legacoop Sicilia, Filippo Parrino. 


Per partecipare è necessario inviare richiesta a segreteriaregionale@legacoopsicilia.it.


L’Ufficio Stampa


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